Il mito è nelle diverse culture qualcosa di estremamente profondo, la cui importanza difficilmente le spiegazioni psicologiche o sociologiche riescono a ridimensionare. Sia quando la psicologia interpreta le costruzioni mitologiche come proiezioni di tensioni interiori che trovano in questo modo la maniera di sfogarsi, sia quando la sociologia le legge come insiemi di ideali ed aspirazioni che catalizzano con la loro forza il comportamento collettivo, quando cioè – in entrambi questi casi ma anche in molti altri – l’impianto razionale che caratterizza il pensiero moderno crede di riuscire a ridurre l’importanza della componente irrazionale dell’esistenza, ecco che tale componente si ripresenta inaspettatamente, magari camuffata sotto le mentite spoglie di una tendenza tecnofila. Ed è indubbio che l’informatica, con tutto l’apparato epistemico e comportamentale di cui è portatrice, sia recentemente assurta al rango di nuova mitologia, veicolo di tutta una nuova concezione dell’uomo e del suo destino.
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1.L’“aldilà catodico”
La passione spiritistica esplose sul finire del secolo scorso. Ripescando antiche formule necromantiche unite alla rinfuse con teorie karmiche e a metodi di verifica scientifica propri dell’epoca, si cercava di razionalizzare la possibilità di entrare in contatto diretto con entità che operavano in una dimensione parallela al mondo dei viventi (…) Presenze consimili si muovono attualmente dietro lo schermo televisivo. Oggi come allora è un “medium” ad evocarli e a fornire loro parvenza umana attraverso un “ectoplasma” luminoso ed impalpabile.
(Gianluca Nicoletti, Ectoplasmi, Esistere nell’aldilà catodico; il potere medianico della televisione, Baskerville, Bologna 1994)
Il primo marzo 1888 un singolare personaggio di nobili origini, il Conte Samuel Liddell MacGregor Mathers, fondò a Londra, insieme all’anziano medico dottor William Robert Woodman e a William Wynn Westcott, il coroner del distretto nord-est della città, il primo Tempio (intitolato a Iside-Urania) di quella che –pur restando attiva nella sua forma originaria solo fino al 1903 circa- sarebbe rimasta famosa come la più importante società segreta a carattere iniziatico del secolo, l’Ordine Ermetico della Golden Dawn (“Alba Dorata”).
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